Raccontare il cammino di San Pietro Eremita da sempre una particolare emozione e intensità. Il cammino nasce e va avanti senza mezzi finanziari, senza padrinati politici, senza raccomandazioni, però cresce e coinvolge. Coinvolge le persone, gli appassionati della natura e dell’ambiente, i sindaci senza mezzi ma con tanta voglia di fare cose buone per il proprio territorio, i parroci, le pro loco, le associazioni, le confraternite, le attività commerciali, gli operatori della comunicazione, le tantissime persone devote a San Pietro Eremita, il Santo povero, giovane, determinati, camminatore instancabile: il Santo del territorio. Questo accade perché il cammino di San Pietro Eremita è un progetto autentico e fortemente identitario e segue un percorso avvalorato dalla storia e dai documenti.
Le riunioni del gruppo “Amici del Cammino di San Pietro Eremita” diventano momenti di vera socializzazione propositiva. Il coinvolgimento di tante comunità di un vasto territorio a cavallo tra due regioni, Abruzzo e Lazio e quattro province, L’Aquila, Rieti, Roma, Frosinone, sta diventando un esercizio di vera riflessione umana e comunitaria; un modo più sociale che social per testimoniare la partecipazione ad un progetto straordinariamente bello e partecipato.
Assistere al profondo legame tra le comunità di Rocca di Botte e Trevi nel Lazio, aiuta a capire che i valori umani e di fede trasmessi da un Santo semplice ma elevato nello spirito sono elementi fondamentali ed attuali da coltivare e diffondere anche oltre il nostro territorio.
Oggi, dopo la prima inaugurazione a Trevi nel Lazio, la segnaletica della prima parte del cammino, la seconda inaugurazione che ci sarà fra qualche giorno, il cammino è già importante ed argomento di interesse, apprezzamento tra molte persone.
A noi ci piace pensare da “Compare” “ Evviva San Pietro”.
