COME PREPARARE LO ZAINO E I BASTONCINI DA TREKKING

Prendiamoci cura di un amico, lo merita…
Il primo passo è la scelta giusta dell’amico che ci accompagnerà per giorni e giorni, percorrendo con noi km e km… La scelta dello zaino è fondamentale, lo sceglieremo in base all’utilizzo che ne faremo, secondo le esigenze dell’uscita che andremo ad affrontare. Come già accennato lo zaino si misura in litri, la nostra scelta cadrà su una fascia che andrà da 30/50 litri. Ricordiamo che uno zaino semipieno è scomodo da trasportare, poco stabile di conseguenza pericoloso, non facciamo sporgere oggetti duri o spigolosi, posizioniamo il materiale più pesante verso la schiena a metà altezza per bilanciare meglio il carico. Procederemo in quest’ordine:
1 nel fondo oggetti di uso secondario, più leggeri e di maggior volume.
2 nel mezzo biancheria, camicie, asciugamani, necessario personale.
3 in alto gli oggetti che potremmo utilizzare comunemente , maglione giacca a vento, macchina fotografica, guanti, pronto soccorso ecc.
4 nelle tasche esterne gli oggetti piccoli di uso frequente, bussola, coltellino, carta, penna, borraccia, torcia, fischietto( se non fosse tra gli optional dello zaino)
5 nella tasca superiore cartina occhiali da sole ecc
Ora per farci accompagnare, indossiamolo!
Abbiamo scelto l’amico zaino, lo abbiamo preparato per affrontare il cammino insieme, ora non rimane che indossarlo e partire…
Non basta mettere gli spallacci sulle spalle, terminato di riempire lo zaino chiudiamo le cinture di compressione, per comprimere il carico e renderlo più stabile. Ora è il momento di indossare il nostro amico appiccicoso, allentiamo tutte le cinghie del sistema di trasporto, chiudiamo la cinghia ventrale posizionandola sopra le anche. Iniziamo la fase di regolazione, prima regoliamo le cinghie inferiori degli spallacci facendo sì che il dorso dello zaino aderisca alla schiena, ora possiamo chiudere la cinghia pettorale posizionandola sotto la clavicola senza creare punti di compressione, per finire regoliamo le cinghie di richiamo del carico formando un angolo di 45 gradi, facendo in modo che gli spallacci non superino l’altezza delle spalle, l’attaccatura degli spallacci deve trovarsi ad un palmo al di sotto della settima vertebra cervicale(la più sporgente del collo), facciamo anche caso che l’attaccatura delle cinghie di regolazione del carico devono trovarsi all’altezza delle clavicole.

Vi volevo presentare un altro paio di amici…

Anche loro ci accompagneranno per tutto il cammino, in tempi lontani i pellegrini utilizzavamo il famoso “ badile” che li aiutava in molti momenti del cammino, per difendersi, sorreggersi o per raccogliere frutti sui rami alti degli alberi… la ricerca è andata avanti creando i bastoncini telescopici, creati con materiali molto leggeri, regolabili in altezza in base alla propria statura ed in base al dislivello che stiamo affrontando. Usandoli in modo corretto diventano estremamente utili, avendo due punti di appoggio in più ci daranno maggior equilibrio e stabilità soprattutto in discesa, sono state riscontrate una incidenza minore di cadute accidentali e distorsioni alle caviglie. Il peso del nostro corpo e dello zaino graverà meno sulle ginocchi e caviglie, si scaricherà sulle braccia per un buon 30%. Un giusto utilizzato ci farà aprire maggiormente la cassa toracica permettendoci di respirare meglio, donandoci un ossigenazione migliore del sangue, così la nostra camminata sarà più efficiente e meno faticosa. Sopratutto in salita la spinta che imprimeremo rafforzerà le braccia. Il giusto utilizzo, muovendo contemporaneamente braccia e gambe in modo alternato, renderà la camminata più fluida e scorrevole influendo in modo positivo sulla piacevolezza dell’escursione. Come in tutto, oltre agli aspetti positivi esistono anche quelli negativi, fortunatamente sono esigui rispetto ai positivi, ma vanno menzionati. Possono essere di intralcio in tutte le situazioni in cui le mani servono libere, per esempio in passaggi su roccia, stretti ed impervi o esposti. Un minor controllo in caso di cadute o scivolate proprio per la mancanza delle mani libere, in questi casi vi consigliamo di non usare i laccioli soprattutto in discesa, in modo di lasciarli cadere in modo istintivo. Vi volevamo ricordare un ultima cosa, se camminiamo in fila indiana usando i bastoncini, manteniamo sempre una giusta distanza con chi ci precede.
Come regolare i bastoncini?
Per ottenere il massimo dell’efficienza dai nostri bastoncini li regoleremo in base alla nostra statura, generalmente su un terreno pianeggiante vanno regolati in modo che impugnandoli è tenendoli perpendicolari al terreno, il braccio formi un angolo di 90 gradi con l’avambraccio. Questa è la posizione più usata in tratti pianeggianti, diversamente, in caso di lunghe salite o discese, dobbiamo rispettivamente abbassare o alzare l’altezza dei nostri bastoncini, logicamente in un tratto traverso con una buona pendenza andremo ad accorciare il bastoncino a monte.
Come li posso utilizzare al meglio?
Il nostro primo consiglio, vanno sempre utilizzati in coppia, muovendoci e alternando gambe e braccia, gamba destra e bastoncini sinistro avanti, di conseguenza gamba sinistra e bastoncino destro avanti, istintivamente la gamba ed il bastoncino che faranno il passo tornando indietro spingeranno il nostro corpo ed il prossimo passo in avanti, utilizzandoli, con il tempo, il movimento diventerà naturale e fluido. Volevamo ricordare, in pianura o in salita i bastoncini vanno tenuti leggermente inclinati in avanti, in questo modo sfrutteremo la loro spinta al massimo. Diversamente in discesa, le punte vanno tenute davanti al corpo ad ogni passo, in questo modo parte del peso del nostro corpo si scaricherà sulle braccia, sfruttando il loro appoggio.