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Oricola (Urìcula in dialetto marsicano) è un comune italiano di 1 246 abitanti della provincia dell’Aquila in Abruzzo.
Il paese è situato in posizione dominante nel territorio montano della piana del Cavaliere a quota 810 metri m s.l.m., segna il confine geografico tra l’Abruzzo marsicano e l’alta valle dell’Aniene, nel Lazio. Il nucleo urbano antico è dominato dalla rocca risalente al IX secolo. Lungo la strada statale 5 Via Tiburtina Valeria sorge il nucleo industriale ed artigianale.
Oricola confina a nord con i comuni laziali di Vallinfreda e Vivaro Romano, a nord est con Carsoli, a sud con Rocca di Botte, ad ovest con Riofreddo e ad est con Pereto. Dista circa 65 chilometri da Roma, 58 dall’Aquila e 47 da Avezzano.
Il sito dell’antica città equa di Carsioli (chiamata anche Carseoli) fu localizzato nel 1645 nella località di Civita dal famoso cartografo Lukas Holstenius. Da allora nelle antiche mappe topografiche la colonia romana venne indicata nei pressi della contemporanea frazione di Civita di Oricola.
Il toponimo di Oricola deriva molto probabilmente da “coriculum”, ovvero monte sassoso. Le prime notizie certe risalgono all’XI secolo: Berardino, discendente dei conti Marsi, verso il 1016 con l’aiuto di Riccardo il Normanno riuscì a strappare il feudo di Carsoli ai propri fratelli Siginulfo, Rinaldo e Pometta. Uno di questi, Rinaldo, rifugiatosi ad Oricola, ne divenne il barone. Qualche decennio dopo, nel 1096, la vedova Aldegrina fece dono del castello di Oricola, insieme con quelli di Fossaceca, Camerata e Pereto, ai monaci dell’abbazia di Montecassino.
Nel XII secolo, sotto i Normanni, una metà della terra di Oricola passò sotto il dominio di Todino da Ponte, figlio di Oderisio, e l’altra metà fu concessa al fratello Rainaldo. Divenne poi feudo degli Orsini e, successivamente dei Colonna, seguendo in ciò il destino di tutta la contea di Tagliacozzo. Nel 1806 venne tolta ad Oricola l’autonomia amministrativa e fu aggregata, insieme al centro limitrofo di Rocca di Botte, al comune di Pereto. Solo nel 1907 i due centri della piana del Cavaliere riuscirono a riconquistare la propria indipendenza amministrativa.
Chiesa di San Salvatore che conserva un organo di grande pregio artistico, costruito nel 1855 dall’artista romano Tommaso Vayola, artefice di altri preziosi organi di chiese marsicane ed abruzzesi.
Chiesa di Santa Restituta con all’interno un affresco del XIII secolo.
Chiesa di Santa Maria Assunta.
Chiesa del Sacro Cuore con oratorio e sala intitolata a san Filippo Neri a Civita di Oricola.
Palazzo De Vecchi. Palazzo signorile, noto anche come palazzo Rostagno. Di stile settecentesco fu costruito dopo il matrimonio di Francesco Saverio De Vecchi con la principessa Maria Eleonora Boncompagni. Il palazzo di quattro piani, appartenuto anche a Giacinto De Vecchi Pieralice, custodiva alcuni reperti rinvenuti antecedentemente alla prima ricognizione archeologica promossa nel 1901 presso il sito di Carsioli.
Castello di Oricola
Il borgo antico di Oricola è dominato dalla rocca costruita con ogni probabilità nel IX secolo. I conti dei Marsi vollero una fortezza quadrata, con mura possenti, bastioni e punti di osservazione nei quattro torrioni. Il castello fu costruito, infatti, per difendere gli abitanti del luogo dalle invasioni saracene ed ungare che caratterizzarono per lungo tempo il medioevo. L’aspetto di una rocca rinascimentale è riconducibile alla seconda metà del quattrocento. Il castello, in alcuni locali, ospita la sede municipale.
Monumento ai caduti di tutte le guerre.
Bosco di Sesera. Sito di interesse comunitario situato tra i 570 e i 640 m s.l.m. La superficie del bosco è pari a circa 400 ettari e ricade per oltre il 90% nel territorio comunale di Oricola e per il resto in quello di Carsoli, segnando il confine con i comuni di Riofreddo, Vallinfreda e Vivaro Romano. Secondo una leggenda il luogo fu dimora del generale Sisara che avrebbe dato il nome al bosco. La vegetazione del bosco consiste in sempreverdi come castagni, cerri, faggi, pioppi, querce.
Il 17 maggio di ogni anno si celebra la festa patronale in onore di santa Restituta, patrona del comune di Oricola[13].
Tra i comuni di Oricola e Carsoli, contiguo all’autostrada A24, si trova il distretto industriale della piana del Cavaliere che si è sviluppato a cominciare dagli anni settanta-ottanta. Il nucleo è una delle aree più industrializzate dell’Abruzzo montano e vi operano molte aziende che spaziano dal settore manifatturiero a quello dell’editoria e dall’elettronica agli alimentari.
Nel 1927 venne costruita nei pressi di Civita la fornace Nitoglia, una fabbrica di laterizi di grandi dimensioni la cui attività industriale cessò negli anni ottanta.